Alessandro Brusa

D’uso io annuso l’aria che tira
perchè sono l’emozione grezza
che non capirai mai
ed è per me che avrai
salva la vita

 

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DIECI ERRORI DA NON COMMETTERE QUANDO PRESENTATE IL VOSTRO LIBRO.

Se credete che scrivere un libro sia cosa difficile, evidentemente non avete mai pensato a tutto quello che segue e ne consegue. Non ho intenzione ora di trattare argomenti come “La ricerca dell’editore” o “La ricerca di un agente letterario” o “La seconda vita dei libri: dal macero alla carta riciclata su cui stampano Fabio Volo” (a questo non avevate mai pensato vero?), ma mi concentrerò su un tema semplice semplice, ma che può costarvi molto caro in termini di reputazione.. anche se più umana che letteraria: la presentazione del vostro libro.

Negli ultimi mesi, vuoi anche in preparazione all’uscita del mio “La Raccolta del Sale” (un po’ di pubblicità non fa mai male..) ho cominciato a prestare maggiore attenzione ai comportamenti assunti dagli autori che presentavano in pubblico le proprie opere ed una cosa che ho imparato è che non è cosa facile. Bisogna costruire l’evento con grande attenzione, cercando di dare alle varie parti che lo compongono il giusto equilibrio; si deve evitare il semplice, anche se da me preferito, reading senza però cedere al lato oscuro del narcisismo perdendo il controllo del vostro ego che, lasciato a briglia sciolta, può condurvi su terreni impervi, pericolosi e, cosa anche peggiore, spesso alquanto imbarazzanti. E’ durante una di queste presentazioni (una particolarmente tragica devo ammetterlo) che nel tentativo di sopravvivere fino al salvifico aperitivo gentilmente offerto ho stilato questo breve e spero efficace decalogo minimo di cosa NON fare mai quando presentate un vostro libro.

 

1. Evitate di parlare di voi stessi in terza persona: state tranquilli, il vostro ego non passerà comunque inosservato! Inoltre in questo caso gli effetti che potrete ottenere sono o quello di spersonalizzare il discorso “L’autore qui sostiene..”.. l’autore chi? tu? egli? noi, voi essi?! oppure quello di elevarvi all’empireo dei “Grandi” il confronto con i quali risulta sempre tristemente deprimente.

2. Non usate parole straniere (latine e greco antiche soprattutto) quando in italiano esiste il perfetto corrispettivo; tra l’altro poi, di solito, a queste parole fate seguire anche la parola italiana ed allora perché diavolo me l’hai voluto prima dire in un’altra lingua?! Risvolto “apparentemente positivo” di questo giochetto è quello di sbattere in faccia al pubblico la vostra illimitata cultura e, sappiamo bene, la cultura non si sbatte mai in faccia! Risvolto negativo.. fare una pessima figura con pronunce imbarazzanti che vi accosteranno velocemente a qualche deprimente comico nostrano. Quest’ultima parte va ovviamente eliminata se siete un deprimente comico nostrano svegliatosi un mattino con la voglia di farsi scriver.. ehm, con la voglia di scrivere un libro.

3. Non fare la lezioncina come foste di fronte ai vostri studenti. Questo è l’errore tipico degli autori che sono anche insegnanti o professori universitari. Al pubblico non piace essere trattato come una scolaresca, soprattutto se al mattino insegnate a soggetti al di sotto del metro e quaranta!

4. Nel caso stiate presentando una silloge poetica, non spiegate le poesie.. spiegare le poesie è come spiegare le barzellette! Le poesie possono talvolta aver bisogno di un breve.. dico BREVE inquadramento, ma mai e poi mai hanno bisogno di una spiegazione, soprattutto a posteriori: se alla vostra lettura segue un tiepidissimo applauso, se non un glaciale silenzio, non credo sia perché “Ah.. non l’hanno capita!”

5. ..e non spiegate le spiegazioni.. diamine!

6. Citare autori più famosi di voi solo per giustificare i vostri pensieri è proprio triste. La citazione può servire a rafforzare il vostro pensiero o a dare sfumature utili a migliorarne la comprensione.. ma l’IPSE DIXIT è decisamente da perdenti. E ricordate.. è molto diverso dire “Come diceva XYZ…” dal dire “Lo diceva XYZ (pappappero..)”.

7. Non dichiarate che da piccoli avreste preferito fare altro (di solito i calciatori.. questa poi la dovrò capire un giorno..) piuttosto che diventare un poeta/scrittore.. il pubblico potrebbe rimpiangere la professione mancata!

8. Non dichiarate di non saper leggere in pubblico perché il pubblico non avrà comunque pietà di voi! semmai provate ad esercitarvi a casa, ad alta voce, allo specchio.. magari senza fotografarvi e postare l’immagine poi su facebook.

9. Capitolo umorismo: la storiella di vostra zia, che in famiglia è così divertente e a Natale fa sempre sbellicare tutti dalle risate, in pubblico potrebbe non ottenere gli stessi risultati! Ma soprattutto non dimenticate questa piccola notazione: fare battute in silenzio, tra sé e sé e riderne davanti a tutti davvero non aiuta! sempre che un immediato ricovero coatto al più vicino sevizio di igiene mentale non sia il vero scopo della vostra presentazione.

10. Ultimo punto irrinunciabile.. non sbagliate i congiuntivi! neanche se volesse.. vorrebbe.. voleste… oh accidenti!

 

..e poi non dite che non vi avevo avvertito!

 

Alessandro Brusa