Alessandro Brusa

D’uso io annuso l’aria che tira
perchè sono l’emozione grezza
che non capirai mai
ed è per me che avrai
salva la vita

 

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Aprile 2015
  -    -  Aprile

A volte pensiamo di conoscere la storia. A volte pensiamo anche di conoscere la poesia. E forse, intersecando questi due piani, pensiamo di poter arrivare a pensare di conoscere anche come giri il mondo e finiamo quindi a guardare tutto ciò che ci circonda come noiosa copia della realtà. Poi però capita, nell’arco di 24 ore, di trovarsi in una situazione che reputiamo “già conosciuta” (l’ennesima manifestazione razzista delle Sentinelle in Piedi) e di vederla con occhi diversi, proprio grazie ad alcune parole ascoltate la sera prima da uno dei più importanti poeti italiani contemporanei che è anche un intellettuale di quelli come, passatemi il luogo comune, non ne fanno proprio più!

Anche la rivista francese "Terre à Ciel" mi ha fatto l'onore di ospitare alcune mie poesie tratte da "La Raccolta del Sale" (Giulio Perrone Editore) e tradotte dalla bravissima Silvia Guzzi. Visualizza qui l'articolo. Note de lecture sur La Raccolta del Sale, par Guido Selvatici, parue en italien dans la revue italienne « La Piè » (mars 2014) – note de lecture inédite en français, traduite par Silvia

[intro]Silvia Guzzi e Fabio Michieli su "La raccolta del sale"[/intro] Il sale come cura per il tempo: sia quello passato, sia quello prossimo; perché il sale cicatrizza, il sale condanna, ma pure conserva ciò che è bene portare con sé nel futuro, o quanto meno nel presente quotidiano. Sicché è l’esperienza di vita a essere messa sotto sale e proiettata nel domani. E racco­gliere il sale è un’arte, come lo è la poesia (senza retorica).