Alessandro Brusa

D’uso io annuso l’aria che tira
perchè sono l’emozione grezza
che non capirai mai
ed è per me che avrai
salva la vita

 

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Alessandro Brusa, L'Essenza stessa, L'erudita, 2019 Essere uomini: sono le cose che facciamo che ci rendono tali o è il modo in cui le facciamo? E qual è il percorso che ci porta alla maturità della nostra identità? Due uomini, due amici, due storie che raccontano la vita. Jacopo e Luca, sono figli e sono genitori, sono mariti e sono amanti. Luca nel pieno

Alessandro Brusa, In tagli ripidi (nel corpo che abitiamo in punta), Giulio Perrone editore, 2017   In his new book, published almost four years after the first poetry collection La raccolata del sale, Alessandro Brusa continues his research through words, exploring his own existence as a human being on a universal level and the variety of the human relationships, the equilibrium and the contrasts that

[intro]Silvia Guzzi e Fabio Michieli su "La raccolta del sale"[/intro] Il sale come cura per il tempo: sia quello passato, sia quello prossimo; perché il sale cicatrizza, il sale condanna, ma pure conserva ciò che è bene portare con sé nel futuro, o quanto meno nel presente quotidiano. Sicché è l’esperienza di vita a essere messa sotto sale e proiettata nel domani. E racco­gliere il sale è un’arte, come lo è la poesia (senza retorica).

Domani 19 ottobre 2014 per una giornata organizzata in collaborazione con il Comune di Acquanegra Cremonese, la Biblioteca Comunale, il Centro Scrittura Cremonese e il Comitato Mara Soldi Maretti, presso il Parco della Villa Comunale Anselmi - Via Stazione, 128 - dalle ore 10 alle 19 dove la partecipazione è a tema libero, interverrò al reading dalle 17.30 alle 18.30. "Sbarca anche ad Acquanegra

I Simple Minds all’Alcatraz sono di casa, perché è oramai dal 2002 (dal tour dell’album “CRY”) che il famoso locale di Milano è tappa fissa nei tour della band. Sembrano lontani i fasti del tutto esaurito a San Siro, ma da allora sono passati venticinque anni ed il mondo della musica è cambiato più volte. Esaurita la spinta propulsiva guadagnata negli anni ’80, non molti artisti hanno saputo sopravvivere ai vari stravolgimenti musicali degli anni ’90. Stretti tra il Brit Pop da un lato dell’Atlantico ed il Grunge dall’altro, pochi sono stati in grado di ritrovare l’ispirazione e l’energia degli inizi: umanamente e musicalmente parlando.

Sono felice di annunciare che il mio libro "La Raccolta del Sale" è in ristampa, avendo terminato la prima edizione. Voglio condividere con tutti voi questa soddisfazione, ringraziando tutti coloro che lo hanno acquistato e coloro che lo acquisteranno; saranno necessarie probabilmente due settimane affinché la nuova edizione sia in distribuzione. Vi anticipo anche i prossimi impegni: Martedi 18 febbraio @ Libreria Comunale - Imola Sabato

“Nel Silenzio del suo Sangue”: così Shelley campeggia in esergo a salutare La raccolta del sale di Alessandro Brusa, edito da Perrone lo scorso ottobre. Con questa forza, con accenti posti su silenzio e sangue, si dichiara l’amore di Brusa per i romantici inglesi e subito il primo verso è un invito: «Sei qui, cerchi qualcosa» che suona difatti, un poco parafrasato: “Se sei qui è perché cerchi qualcosa”; oppure, sembra dirci l’autore: “Cerca, avanti, seguimi, seguitemi qui tra le righe, prendetemi con voi, secondo quanto ora vi dirò”. L'articolo completo anche sul sito di Poetarum Silva.  

cinque poesie di LAWRENCE SCHIMEL da DELETED NAMES (A Midsummer Night Press 2013)

tradotte da Alessandro Brusa

  Ho conosciuto Lawrence per la prima volta nel 2004. Il mio romanzo “Il Cobra e la Farfalla” era appena uscito e lui si trovava a Bologna per la “Fiera del Libro per Ragazzi”. Uscimmo a mangiare una pizza, quando ancora tutti e due potevamo mangiare glutine. Poi gli anni sono passati e ci siamo persi di vista, salvo poi ritrovarci, per caso, grazie ad una traduzione di alcuni lavori di Lawrence che il mio amico e poeta Daniele Barbieri aveva fatto per la rivista “Le voci della Luna” (numero 56).

photo by Kirby Kaufman Difficile presentare un poeta con questo cognome, un cognome che “pesa” nella nostra recente letteratura: per farlo ci vuole quello che l'autore Alessandro Brusa utilizza per il proprio lavoro, umiltà e rispetto. Accade lo stesso per la raccolta del sale, quella che viene evocata nel titolo libro, mestiere duro, di fatica ed estrema attenzione. In fondo anche la poesia si basa su questo e il lavoro di Brusa ragiona principalmente su questa dinamica, sancire col proprio operato la possibilità di creare un lavoro solido, dimostrare, affrancarsi.

Alessandro Brusa è una voce nuova nel panorama letterario italiano, una voce che si fa anche azione culturale, essendo impegnato in numerose iniziative di apertura alla cultura, in una città assai ricettiva come Bologna. La notizia del premio ricevuto dal suo primo romanzo Il Cobra e la Farfallaci ha spinto a contattarlo per proporgli un’intervista e conoscerlo meglio. Clicca qui per continuare a leggere l'articolo su Gaiaitalia.com