Alessandro Brusa

D’uso io annuso l’aria che tira
perchè sono l’emozione grezza
che non capirai mai
ed è per me che avrai
salva la vita

 

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Una mia intervista sul "primo movimento bolognese" di 100 TPC.. leggi qui l'articolo sul sito di Malacopia.it. Cari malacopietti, sabato 29 settembre, a Bologna (ma non solo) ci sarà un evento molto.molto.molto bello, di quelli da non perdere proprio. Si chiama 100 Thousand Poets For Change e ce lo racconta l’amico Alessandro Brusa, scrittore e poeta che, se siete saggi, andrete a sentire. Altrimenti ci arrabbiamo, tra l’altro.

Chiamatemi “cacciatore di perle”! Non sto mica scherzando eh?! D’ora in poi voglio che mi chiamiate “Il Cacciatore di Perle”. Perché le perle non si pescano solo nei mari tropicali, ma si cacciano molto bene anche nel sottobosco della massificazione culturale italiana, dove per sottobosco si intende quel vivace mondo sommerso che cresce nonostante l’invadenza di grandi arbusti ben pompati dal mercato delle major discografiche, come di certe case editrici.

E questa volta vi ho scovato qualcosa di davvero eccezionale: “Leitmotiv 13”.

Estensioni di Gabbiani nel Tempo | parte prima
Lo so, è scorretto mischiare, solo per gioco, i titoli di due libri così diversi tra loro, ma l’eccezione è consentita quando in comune c’è la buona poesia ed una profonda amicizia tra le autrici: Francesca Del Moro e Martina Campi, due poetesse dalla sensibilità e dal gusto poetico molto diversi tra loro, ma che hanno partorito due opere egualmente intense e potenti.

Donne vive nella pancia
È un discorso intorno alle donne quello in programma fino al 9 marzo alla Tedofra Art Gallery di via delle Belle Arti 50. Un discorso a più voci ordito a partire da un’idea e da un progetto artistico (Mentre sto a questo lago) di Linda Rigotti e che ha trovato la complicità di Roberta Sireno ed Anna Franceschini. Parte infatti dal lavoro di Linda il percorso che incita lo spettatore ad esplorare l’universo femmineo con occhio novo, con un occhio che sappia mettere da parte pregiudizi e preconcetti, soprattutto culturali ed iconografici, per immergersi nella naturale fusione tra il corpo femminile e l’ambiente che lo circonda.

Si è conclusa il 3 novembre la X edizione di Gender Bender, uno dei festival più interessanti della scena culturale bolognese. Gender Bender è un festival certamente trasversale: propone eventi che spaziano dal cinema al teatro, dalla musica alle arti visive. Il filo conduttore è la voglia di giocare con certi stereotipi e di indagare le diverse identità sessuali, di genere e le diverse rappresentazioni del corpo nella civiltà contemporanea. Cosa succede al nostro corpo quando siamo amati?